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UNA LETTURA CON CONSIGLI EDUCATIVI O UNA VISITA DELLA NONNA? COSA CREA PIÙ CONFUSIONE NELL'EDUCAZIONE DEI FIGLI?
Evidentemente, oggi i bambini non crescono soltanto. Crescono secondo un programma. Secondo quesiti precisi, come: cosa vuole dirmi il bambino con il suo comportamento notturno? Quali stadi di sviluppo sono normali in quale fase? Mio figlio è normale? Sembra che l’insicurezza dilaghi. Ed è una cosa che mi dà sui nervi.
Mia moglie ha letto libri pieni di consigli già durante la gravidanza. Questo lo capisco: non si poteva certo vedere esattamente quello che stava succedendo. Ok, lo ammetto: non sappiamo molto neanche di quello che passa per la testa dei neonati. Ma siamo onesti: non è poi complicato. Fame? Freddo? Caldo? Stanco?
Riusciremo a cavarcela anche senza aver letto una sfilza di trattati
A riguardo del tema bebè e bambini piccoli, la mia impostazione “impareremo comunque, ce la faremo” incontra spesso incomprensione. Con le loro letture, molti genitori pensano di sapere tutto e si caricano l’un l’altro con le loro mezze conoscenze.
Dov’è finito il buon vecchio istinto?
Forse i tanti libri con i consigli per i genitori l’hanno sradicato dal loro DNA? A me non serve nessun libro per dimostrare che mio figlio è assolutamente normale. E poi cosa vuol dire normale? Mio Dio! Ora sembro mia madre.
A proposito di madre e nonna. E’ venuta a trovarci. Mia moglie e mia madre chiacchierano tra donne, parlano volentieri ad esempio del parto. Un tema che gli esterni non possono e non devono commentare, né tanto meno valutare, ma tanto parlano comunque come se io non fossi presente.
“.... e ha iniziato a camminare soltanto a 18 mesi. E non si è girato per un’eternità. Era proprio un piccolo ritardatario. Ma con quattro figli non potevo certo andare dal medico ogni giorno”.
Davvero! Questa saggezza non serve a nessuno
La nonna prepara il pranzo. “Per favore, prepara qualcosa da poter frullare per la pappa, ok?” la prega mia moglie.
Mhm, l’odorino è già buono. Un’occhiata in cucina. La nonna prepara gli involtini di cavolo. Cavolo? Ma non fanno venire il meteorismo al bebè? E di conseguenza notte in bianco per noi? Chiedo a mia moglie. Non sprizza di gioia sentendo che si tratta di cavolo. La nonna controbatte “Sono tutte storie! Il mal di pancia viene solo se ha fame”.
Ok. Un’altra generazione, direi. Rifletto un attimo, come posso risponderle? Mia moglie estrae già un libro dalla libreria, legge ad alta voce una connessione apparentemente molto logica tra pappa e coliche. Incredibile. Non si può semplicemente scoprire empiricamente quello che fa bene al proprio bebè? Ma se questo frena la nonna, prego!
Come uomo, sono interessato alle soluzioni ed evito i litigi
Guardo mia moglie con occhio complice: ho di sicuro un asso nella manica che riporterà l’armonia. “Sapete una cosa? Niente discussioni. Gustiamoci noi il pranzo e diamo al bambino un vasetto di omogeneizzato Sun Baby. Ne va matto.”
Contentezza transgenerazionale. Con la nonna e con il libro di suggerimenti.